Bisi de Borso

Bisi de Borso

Il “Biso de Borso” si distingue dagli altri piselli per la sua dolcezza: qualità e pregi vengono esaltati nel raccolto primaverile, è in questo momento che i semi sono teneri e di sapore delicato.

Territorio interessato alla produzione

Territorio Comunale di Borso del Grappa (TV)

La storia

Non si hanno notizie precise sull’origine di questo legume, che probabilmente proviene dall’Asia centrale. Venne citato da vari studiosi greci e romani. Proprio questi ultimi conoscevano e coltivavano due diverse varietà del legume. Attualmente l’Italia è uno dei maggiori produttori mondiali di piselli.

Il Pisello di Borso era conosciuto fin dai tempi della Serenissima Repubblica Veneta, quando veniva offerto con il riso al Doge in occasione della festa di San Marco. Anche nel “Trattato della Natura de’ cibi” di Baldassarre Pisanelli del 1659 si trovano riferimento ad un pisello particolarmente dolce proveniente dalla zona di Borso. Altri documenti disponibili attestano che il Pisello veniva coltivato a Borso sin dal 1800.
Un tempo veniva portato ai vicini mercati di Bassano, Asolo e Crespano: la coltivazione era diffusissima.

La maggiore manifestazione che oggi vede protagonista il prodotto è “ La mostra del mercato del Biso” che si svolge durante il mese di giugno.

Descrizione del prodotto

Il pisello è una leguminosa. È caratterizzato da una forma sferoidale di colore verde, a buccia liscia, di consistenza dura e sapore dolce. È racchiuso assieme ad altri piselli in un baccello di colore verde brillante, non commestibile e croccante al tatto. La definizione di “biso di borso” viene applicata esclusivamente ai baccelli della specie “pisum sativum l.” il cui numero medio di baccelli per pianta è di 5-6 mentre il numero medio di semi per baccello è di circa 6. Rispetto ai piselli che normalmente si trovano in commercio, il prodotto finito si presenta meno acquoso, più concentrato e particolarmente dolce.

Processo di produzione

La particolare dolcezza di questo pisello, dalla quale dipende la sua fama, è ottenuta anche grazie ai metodi di coltivazione che prevedono la semina autunnale sulle colline riparate, esposte a sud, dove la particolare giacitura dei terreni, l’assenza di nebbie e la felice esposizione favoriscono tale caratteristica. Le tecniche agronomiche utilizzate sono tradizionali, senza impiego di pesticidi e concimi chimici di sintesi e sono effettuate su terreni che da almeno dieci anni non sono interessati da leguminose in genere. I piselli vengono venduti in cassette di cartone del peso di ca. 5 kg. L’imballaggio usato deve essere nuovo ed il prodotto deve essere privo di foglie e steli. All’interno della cassetta deve essere presente la fascia con il marchio tipico, il nome e dati dell’azienda e del socio produttore, nonché la data di raccolta. Il prodotto non è soggetto a trasformazioni poiché è destinato al consumo allo stato fresco, tuttavia può essere conservato alcuni giorni nelle celle frigorifere utilizzate normalmente per prodotti orticoli.

Reperibilità

Dalla tarda primavera ad estate inoltrata sono reperibili presso tutti i mercati al dettaglio.

 

I piselli sono ricchi di proteine, ferro, vitamine e fosforo e si prestano a molteplici usi culinari. Famosissima è la ricetta tipicamente veneta dei Risi e bisi.

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